Per un attimo credo di toccare l’infinito. Poi mi siedo, mi desto e rifletto. Rifletto che nel mare non mi posso tuffare perché io sono il mare ed abbraccio la vita con le mie tiepide onde. Ma è una paura dolce e stimolante, giovane ed archetipa, intensa e viva, Chiara.
Rifletto che l’infinito non lo posso raggiungere perché l’infinito è in me.
Rifletto che non mi posso toccare perché il mio corpo è il corpo della terra madre e dell’universo intero che è dentro di me. Facendomi piccola piccola raggiungo una tale grandezza che se ci rifletto fa paura.
che mi avvolge e che allo stesso tempo è in me,
che mi segue e allo stesso tempo mi precede,
che nello stesso istante in cui mi condiziona si arrende al mio immenso potere di domarla attraverso la consapevolezza e la capacità di controllare la mia mente che come un saggio padrone e stregone la piega al suo volere.
La fa sparire e poi la richiama,
la stuzzica e poi la ignora,
la vuole e poi la rinnega,
in un rincorrersi infinito di forze sottili che si equilibrano in me realizzando una sorprendente e perfetta capacità di comprendere ed amare così profondamente questa preziosissima vita.
26/7/2020.