La tenera voglia che ho di te plana leggera sul mondo della mia sfavillante realtà. Tiepidi tocchi di mano riaccendono fiamme e ricordi dell’infinito amore che abbiamo insieme attraversato e condiviso. Su schemi di tetris rigidi e complicati, modellati su tanta pazienza, gioie ed incanti, preghiere e tristezze, tempeste e grandi soli, abbiamo giocato la partita della nostra vita insieme. Abbiamo modellato, tenendoci per mano, castelli fragili di sabbia fina, che si sono trasformati prima in vento, poi in solidi mattoni, poi in luce energetica fortissima di timidi cristalli. Colori pastello di tramonti, di albe e di mare, vegliano delicati su di noi. Il filo dorato che ci unisce è una spada che combatte ancora le tempeste, in questo tempo rapido e sottile in cui soffiano forti i venti freddi del generale inverno. Lui gioca a nascondino, ci sfida e si diverte a tentare di farci perdere la rotta. Ora che le luci del Natale sono ormai svanite, che abbiamo assaporato anche l’ultimo succulento pasto per cui siamo stati così tanto grati a Dio, cosa ci resta? Resta un calendario girato che sorride al futuro, resta la luce degli angeli, resta una candela bianca accesa di speranza. Restano i luminosi sorrisi delle nostre tre piccole gioie e vanità. Restano i tiepidi tocchi di mano che riaccendono fiamme e ricordi del nostro infinito e grandissimo amore. Chiara. 10/1/2021.