Quando capii che non potevo batterti  ti accarezzai, ti abbracciai, ti ascoltai.  E lì ti divorai.  Ancora sento il gusto del tuo sangue,  mio ego sconfitto.  Ancora ricordo che poi scorsi nel cielo  il più bell'arcobaleno.  Ancora vedo il librarsi in volo   dell'Araba Fenice.  Sento ancora il canto dell'Angelo   che orgoglioso del suo ruolo  mi indica la grotta dorata  dell'eterna libertà. Chiara.  4/07/2021.  
  
